Se hai le 500 lire d’argento, sei ricco: ecco quanto valgono oggi

Oggi andremo a vedere assieme, cari amanti e collezionisti della numismatica, quanto possono valere le 500 lire d’argento. Il conio di tale moneta d’argento avvenne in Italia durante i due periodi della Repubblica Italiana. La prima coniazione ebbe luogo tra il 1958 e il 1967, con le monete coniate integralmente in argento.


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La seconda coniazione risale agli anni compresi tra il 1982 e il 2001, con monete di tipo bimetallico, cioè coniate mettendo all’argento una percentuale di bronzo. Sul valore dei singoli modelli possono incidere svariati ed importanti fattori. Lo stato di mantenimento della moneta, l’anno in cui essa è stata emessa e specialmente la tiratura. Nel caso tu ne abbia trovate diverse in qualche scatolina in soffitta e voglia capire giustamente il potenziale guadagno economico che potresti ricavarne allora andiamo a scoprirlo.

Se hai le 500 lire d’argento, sei ricco: ecco quanto valgono oggi

Sono parecchie le persone che, anche sul web, si domandano quanto valgono le 500 lire d’argento. L’interesse dei collezionisti della numismatica per i modelli rari è cosa nota, ed è di conseguenza legittimo cercare di comprendere se nelle monete che possediamo stia in un potenziale guadagno economico. Certo, bisogna poi dire che le 500 lire d’argento non sono monete prettamente rare.

Ma fra di esse figurano delle rispettabilissime eccezioni, la cui rarità può accendere l’interesse di chi è disposto a spendere. In ciascun caso, nel momento in cui si tratta effettivamente di monete, un fattore che fa davvero la differenza è la tiratura che non è altro che l’effettiva quantità di monete coniate in un dato anno o di una data gamma.

Le 500 lire d’argento che risalgono al 1961 presentano già quotazioni lievemente più alte e in genere siamo fra i 7 e i 25 euro, in quanto emesse in tiratura minore. La tiratura, difatti, incide inevitabilmente sulla determinazione di rarità. E qualche moneta 500 lire è classificata come “rara” o perfino “rarissima”. Tra questi troviamo la “Caravella di prova” del 1957.

Parliamo difatti di una versione di prova data in quell’anno a tutti i parlamentari ed emessa in una tiratura di soli 1004 modelli. Sulla moneta è difatti possibile notare la scritta “Prova” e le bandiere delle Caravelle raffigurate, a differenza della versione più frequente, si muovono controvento. Un modello può arrivare a valere più di 10 mila euro. Infine abbiamo un’ulteriore versione di prova alquanto ricercata è quella delle 500 lire “Dante Alighieri”.

Se il valore della versione frequente, del 1965, si attesta tra i 3 e i 10 euro, la versione data in esclusiva ai dipendenti della Zecca di Stato può arrivare ad avere un valore anche di 4000.

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