Notice: Function _load_textdomain_just_in_time was called incorrectly. Translation loading for the wordpress-seo domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /var/www/vhosts/ausitalia.it/httpdocs/wp-includes/functions.php on line 6114
Prugne contro la stitichezza: ecco perché dovresti mangiarle

Prugne contro la stitichezza: ecco perché dovresti mangiarle

Le prugne sono da secoli considerate un rimedio naturale molto efficace contro la stitichezza. Il loro consumo regolare può migliorare significativamente la salute intestinale, grazie a una combinazione di nutrienti che lavorano in sinergia per favorire il transito intestinale e prevenire problemi digestivi. Disponibili sia fresche che secche, le prugne contro la stitichezza, sono un vero alleato, e il loro effetto lassativo naturale è stato confermato da numerosi studi scientifici.


Ti potrebbe interessare:

Prugne contro la stitichezza: ecco perché dovresti mangiarle

Uno dei principali motivi per cui le prugne sono così efficaci contro la stitichezza è il loro elevato contenuto di fibre. Le fibre sono essenziali per mantenere un sistema digestivo sano, poiché aiutano a regolare il transito intestinale. Le prugne contengono sia fibre insolubili che solubili.

Le fibre insolubili aumentano il volume delle feci, facilitandone l’espulsione, mentre le fibre solubili formano un gel che aiuta a rendere le feci più morbide e facili da eliminare. Solo una porzione di prugne secche (circa 5-6 prugne) può fornire circa 3 grammi di fibre, coprendo una parte significativa del fabbisogno giornaliero raccomandato, che varia dai 25 ai 30 grammi per gli adulti.

Un altro composto chiave presente nelle prugne è il sorbitolo, un tipo di zucchero naturale che agisce come un lassativo osmotico. Questo significa che il sorbitolo ha la capacità di attirare acqua nel colon, aumentando il contenuto d’acqua nelle feci e rendendole più morbide e facili da espellere. Il sorbitolo si trova naturalmente in molti frutti, ma le prugne ne sono particolarmente ricche. Questo zucchero, oltre a contribuire all’effetto lassativo, viene assorbito lentamente dall’organismo, il che aiuta a evitare picchi di glicemia, rendendolo sicuro anche per chi deve prestare attenzione ai livelli di zucchero nel sangue.

Oltre alle fibre e al sorbitolo, le prugne contengono una serie di composti fenolici, antiossidanti naturali che svolgono un ruolo importante nella protezione delle cellule dai danni ossidativi. Questi composti, come gli acidi clorogenici, possono influenzare positivamente la salute dell’intestino, contribuendo a migliorare il microbioma intestinale.

Oltre ai benefici digestivi, le prugne apportano altri vantaggi nutrizionali. Sono infatti ricche di vitamine e minerali importanti per il benessere generale. Tra questi, spiccano il potassio, essenziale per mantenere l’equilibrio dei fluidi e una corretta funzione muscolare, e la vitamina K, che è fondamentale per la coagulazione del sangue e la salute delle ossa. Le prugne contengono anche buone quantità di vitamina A, necessaria per la salute della pelle e degli occhi.

Un altro aspetto da considerare è che le prugne non solo aiutano a combattere la stitichezza, ma possono anche svolgere un ruolo nella prevenzione di altre malattie del tratto intestinale, come la sindrome dell’intestino irritabile (IBS) e le emorroidi. Una digestione regolare e priva di sforzi riduce la pressione sul colon e aiuta a prevenire l’infiammazione o il peggioramento di condizioni preesistenti.

Infine, è bene ricordare che, pur essendo un rimedio naturale e sicuro per la maggior parte delle persone, il consumo eccessivo di prugne può causare effetti indesiderati come gonfiore, crampi addominali o diarrea, a causa dell’alto contenuto di fibre e sorbitolo. Pertanto, è consigliabile iniziare con piccole quantità e aumentare gradualmente l’assunzione, monitorando la reazione del proprio corpo.

Lascia un commento